L’innovazione non è una supercazzola (lettera aperta ai 36 mila visitatori presenti al Web Marketing Festival 2022 di Rimini)

Nel corso del weekend appena passato, dal 16 al 18 giugno inclusi, si è svolto alla Fiera di Rimini il Web Marketing Festival, organizzato da SearchOn Media Group. Il CEO di SearchOn, Cosmano Lombardo, ha pubblicato qualche giorno fa un bel collage di foto in cui mostrava le fasi di smantellamento della Fiera di Rimini dagli allestimenti fieristici, che hanno coinvolto espositori e sponsor del Festival.

In questo post Lombardo ha pubblicamente dichiarato che sono stati 36 mila gli iscritti visitatori della manifestazione, che pertanto si colloca a pieno titolo e dati alla mano come, non solo la più grande manifestazione di marketing al livello nazionale, ma probabilmente una delle più imponenti kermesse al livello continentale europeo e paragonabile alle fiere degli Stati Uniti.

Inutile dire che questi “ragazzi” sono riusciti a creare un “carosello” fantastico, un merito che resterà negli annali e nella Storia del marketing e dell’innovazione nazionale. Un successo più che strameritato per questi ragazzi, che hanno sede a Bologna e che hanno avuto la lungimiranza di perseverare nei loro intenti, anche quando venivano criticati dai soliti benpensanti, sapientoni degli ambienti snob (soprattutto milanesi, ma non solo).

Di innovazione ne ho vista tanta a questo WMF22. Non solo da parte dei privati, ma anche delle istituzioni statali pubbliche. Ho ascoltato il ministro Giovannini, parlato con lo stand dei Beni Culturali e del Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

Il robot dei Beni Culturali che fa le ispezioni all’interno degli scavi di Pompei

Target di pubblico molto ringiovanito e giovanile, rispetto alle edizioni passate (io vado al WMF dal 2015 e non mi sono perso nemmeno un’edizione, nemmeno quelle con le dirette online in piena pandemia).

Apro una parentesi ecologista. Chi mi conosce di persona, sa che quando posso mi sposto in bicicletta (pieghevole o tradizionale), oppure in treno + bici, anche per lavoro. Ovvio, se devo fare un appuntamento di lavoro con un agriturismo sperduto in campagna allora non posso fare questa scelta, ma quando posso, uso sempre questi mezzi. A Firenze mi sposto in tramvia + bici pieghevole (se diluvia) oppure solo in bici. Sono anche attrezzato con giacche e zaino impermeabili e mi è già capitato di spostarmi sotto violenti acquazzoni di quelli in stile sud-est asiatico, da stagione dei monsoni. È una scelta che ho fatto, consapevole e talvolta che richiede impegno, ma che mi piace.

Al WMF22 di Rimini, però, ho visto praticamente pochissime persone che hanno usato mezzi pubblici o mezzi ecosostenibili per arrivare in Fiera. Siccome si fa tanto a parlare di ecologismo ed ecosostenibilità, mi sono stupito di questa cosa, ma non mi riferisco ai “ragazzi” che organizzano, ma piuttosto alle schiere di giovani “comodosi”. Non voglio fare il “vecchio” boomer che s’inalbera per un nonnulla, ma mi sarei aspettato più persone che lasciano, come me, la bici pieghevole in guardaroba. Invece sono stato l’unico utente di 36 mila a lasciare una bici pieghevole in guardaroba e a farla passare allo scanner, in stile aeroporto.

A Rimini sono attivi un paio di servizi di noleggio bici e bici elettriche, poi anche di monopattini. Fuori dalla Fiera ho visto una ventina di monopattini elettrici parcheggiati, nei tre giorni del WMF22, più una quindicina di bici, tra elettriche e muscolari. Alle fermate degli autobus del trasporto locale, in discesa e in attesa, negli orari di arrivo e ripartenza a fine giornata, ho visto sparute persone, tipo venti per volta.

Non voglio fare né il pioniere, né lo strafighetto ambientalista, faccio quello che posso e quando posso farlo, ma m’impegno e ci provo. Uso la bici pieghevole dal 2015 e sono soddisfatto di questa scelta. Mi aiuta a tenermi in forma e a fare movimento.

Con la maglietta di Biciclettami, al WMF22 di Rimini.

Al Festival dell’Innovazione nazionale più importante in Italia e forse in Europa mi piacerebbe vedere il prossimo anno un po’ più di persone che fanno scelte come la mia. Non perché mi senta una mosca bianca. Anzi. Sono straconvinto di aver fatto una scelta giusta. Ma penso che da questi ragazzi che parlano tanto di innovazione e progetti ci si potrebbe aspettare molto, ma molto di più.